Nebbia ci fu portata da Piero de “Il Pettirosso”, gli era stata consegnata dal servizio veterinario, veniva da un gregge sequestrato che facevano pascolare nei pressi della discarica.
Era un 8 dicembre freddo e nebbioso di non ricordo più quale anno.
Era assolutamente terrorizzata e nel panico più totale. La mettemmo con il gruppo di Mounty in cui c’è erano 4 pecore oltre le capre sperando che si tranquillizzasse.
Appena messa nel recinto iniziò a correre dietro le pecore che iniziarono a correre e come una giostra, non si capiva più chi rincorresse chi. Era ormai buio ed era veramente una notte da lupi! Pensammo che la notte avrebbe portato consiglio e che tutti si sarebbero rasserenati. Ed invece al mattino la situazione era identica, la spostammo allora nell’altro gruppo di sole capre e si calmò.
Il nome glielo diedi, oltre che per la nebbia che c’era al suo arrivo, perché era una presenza invisibile. Stava sempre in disparte, mangiava da sola dopo gli altri, se qualcuno entrava nel recinto andava a nascondersi e se provavamo ad avvicinarla era il panico più assoluto! Quando poi venivano i veterinari per i prelievi era veramente un lotta riuscire a prenderla ed era impossibile tosarla.
Malgrado tutte le paure, l’aspetto scalcinato, il suo passato e una età non più verde è arrivata qui con noi.
Ma con il suo carattere timoroso e la sfiducia totale nell’essere umano ci ha regalato un altro sogno!
Quando la trasferimmo qui lei scese dal camion ed invece di entrare nel recinto con le altre, scappò. In fondo al nostro terreno c’erano ( e ci sono) zone di macchia fitta e malgrado le ricerche non riuscimmo a vederla. Aspettammo qualche giorno ma di lei nessuna traccia, pensammo che avesse trovato un buco nella rete e fosse fuggita. Segnalammo la cosa al servizio veterinario nel caso qualcuno la trovasse.
Passarono ben 21 giorni, ormai avevamo perso le speranze e deciso di denunciare definitivamente lo smarrimento, quando un pomeriggio, mentre davavamo da mangiare alle capre, Mounty belò e da lontano sentimmo un leggero belato di risposta. Provammo ad entrare nella macchia fitta e spinosa e la intravvedemmo! Come abbiamo fatto a prenderla ve lo risparmio, sappiate solo che molta nostra pelle e molta della sua lana rimasero tra i rovi!
Lei era perfetta, non era dimagrita e non aveva neppure sete, probabilmente di notte usciva ed andava e rifociliarsi, aveva trovato la sua perfetta vita nell’ombra.
Lorena Canossa, marzo 2021