Quando per la Kharina arrivò il meritato momento della pensione, cercai un cavallo per fare qualche passeggiata e un mio caro amico mi parlò di un suo amico che aveva una giovane cavalla.
Lei viveva sola in un recinto e lui aveva poco tempo da dedicarle e anche se l’aveva cresciuta fin da puledrina capiva che sarebbe stata meglio in un altro posto con altri cavalli.
Maka era nata sulle Dolomiti ed era stata al pascolo fino a che lui non se l’era portata a casa, l’aveva educata con il metodo Parelli e tenuta un po’ come un cane. Era indiscutibilmente di indole buona anzi, a causa delle abitudini che aveva preso, ti stava anche troppo addosso appoggiandosi e rischiando di pestarti i piedi involontariamente.
Feci con lei un breve corso sempre con il metodo Parelli e di dimostrò in passeggiata una cavalla affidabile e fredda. Era completamente diversa dalla Kharina come atteggiamento e avremmo dovuto affiatarci ma…
Il lavoro all’agriturismo era talmente tanto che tempo per andare a fare passeggiate e trekking non ce n’era proprio e poi purtroppo quando Maka scese in pianura padana dalle sue montagne sviluppò due terribili allergie, alle mosche e alle polveri.
Povera piccola abituata all’aria pura e all’assenza di insetti qui trovò un inferno.
Ora la curiamo ma ormai si è cronicizzata e di nuovo fa il cavallo da compagnia, è diventata il capobranco detronizzando la Kharina e il suo unico pensiero è il cibo! Rimane una buona e brava cavalla.
Lorena Canossa, marzo 2021